Come riconoscere l'acqua potabile
Postato da Gino Paolini il 11/08/2018

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L'acqua potabile che sgorga dai rubinetti della nostra casa è veramente di qualità?

Quale è il livello di qualità dell'acqua potabile.

Per dare una definizione semplice e immediata dell'acqua potabile potremmo dire che è l'acqua "buona da bere". Per stabilire esattamente la qualità e ogni singolo componente presente all'interno dell'acqua che scorre dal rubinetto di casa, esiste la possibilità di affidarsi a specifici test di laboratorio, ma esistono dei metodi più concreti e pratici per valutare da soli se l'acqua che si è soliti utilizzare è potabile o meno.

Acqua potabile: quali caratteristiche deve possedere.

L'acqua può dirsi potabile quando presenta le caratteristiche di limpidezza, gradevolezza del sapore e non mostra a prima vista sostanze in sospensione; inoltre, è indispensabile che l'acqua sia inodore e incolore per dirsi davvero potabile. Se si sottoponesse la propria acqua a esami chimici più approfonditi, essa non dovrebbe presentare né nitriti, né sostanze organiche, né ammoniaca e dovrebbe esser costituita al massimo da 600 mg per litro di sali.

Ovviamente se a questo test si volesse aggiungere anche quello batteriologico l’acqua non dovrebbe contenere germi, virus o batteri patogeni di alcun tipo.

Un'acqua di questo genere può definirsi a tutti gli effetti potabile ed è solitamente l'acqua che si trova in natura e che sgorga naturalmente da sorgenti montane o pozzi artesiani.

Più e più volte è stato denunciato come l'acqua che sgorga dai rubinetti di casa, soprattutto in alcune zone della penisola, non è buona da bere: la presenza eccessiva di cloro, nitrati, pesticidi, fertilizzanti o addirittura di arsenico, spesso la rendono dannosa per la salute.

Capire com'è l'acqua che si ha in casa.

Esistono diversi metodi, molto economici, che svelano il tipo di acqua che sgorga dai rubinetti di casa: il primo è costituito da semplici kit di analisi presenti in commercio composti da particolari striscioline di analisi, grazie alle quali può essere individuata una sostanza secreta da alcuni batteri, così come da diverse alghe blu o verdi. La presenza di microcistina-LR sottolinea la non potabilità dell'acqua, quindi la necessità di intervenire.

Esattamente come queste strisce rivelatrici, esistono in commercio dei test kit di analisi che invece individuano il valore di alcuni parametri: se essi non rientrano nei limiti di legge, si ha a che fare con un'acqua di scarsa qualità e per nulla potabile. In particolare, questi kit rilevano la presenza di nitrati e nitriti, ferro e manganese, solfati e cloruri, oltre alla durezza complessiva ed al pH dell’acqua.

A questi metodi si aggiunge quello che guarda alla definizione di potabilità dell'acqua che deve essere inodore, incolore e insapore: se così non è, è indispensabile prendere provvedimenti.

Cosa fare quando l'acqua non è potabile.

Sebbene i sistemi di affinaggio e trattamento dell'acqua in circolazione vengono di solito utilizzati su acque potabili, è stato appurato come l'acqua depurata con un impianto di osmosi inversa, sebbene non potabile all'origine, risulti perfettamente potabile dopo essere stata sottoposta al trattamento.

L'osmosi inversa, infatti, grazie alla tecnologia utilizzata, è in grado di trattenere ed eliminare efficacemente molte delle sostanze inquinanti solitamente presenti nell’acqua, impedendo loro di uscire dal rubinetto.

Scegliere di bere acqua trattata con un depuratore a osmosi inversa significa accertarsi che la propria acqua è sicura per il proprio benessere e per quello di chi si ama.

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